lunedì 28 luglio 2008
FINALE
Beckett-Keaton: l' incontro magico tra teatro e cinema firmato da Schneider
Sembrava scritto nel destino l' incontro tra Samuel Beckett e Buster Keaton, il massimo autore teatrale dell' assurdo e l' attore cinematografico che più di ogni altro ha saputo «incarnare» l' assurdità del vivere. E «Film» è il capolavoro che ne è uscito, a cui va aggiunto il nome del regista, Alan Schneider, che per una volta lasciò il teatro per il cinema. Al centro della scena c' è il «dimenticato» Keaton, ai tempi sessantanovenne (sarebbe morto due anni dopo, nel 1966); la storia, scritta da Beckett, racconta dell' impossibile tentativo del protagonista di nascondersi agli occhi di qualsiasi creatura vivente (compresi gatti e pesci rossi), fino all' incontro con uno specchio; il tema è quello della fuga da ogni percezione estranea che finisce per scontrarsi proprio con la «percezione di sé». Senza una parola, ma con una tensione (e una carica comica) indimenticabili.
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