SEGUITEMI SU TWITTER

Cerca nel blog

mercoledì 30 luglio 2008

BOIA DI UN MOND LAGER


Il signore qui sopra, vicino a me, è il mio edicolante. Domenico Colloqui, uomo gentilissimo, ho scoperto dopo anni che è stato prigioniero dei nazisti nello stesso lager dov'era prigioniero Giovannino Guareschi. Incredibile come persone molto vicine a noi conservino esperienze tanto dolorose quanto importanti, e chissà per quale magia vengono fuori, è successo proprio con me. All'indomani dell'8 settembre 1943 il tenente d'Artiglieria Giovannino Guareschi, di stanza ad Alessandria, era catturato dai tedeschi e, avendo rifiutato di continuare a combattere per il Grande Reich, veniva spedito, insieme a migliaia di altri militari italiani, in un campo di concentramento nazista. Ritornò a casa il 4 settembre del 1945, respingendo le frequenti e pressanti proposte di "collaborazione". Un autentico calvario, durante il quale "io avevo in mente di scrivere un vero diario e, per due anni, annotai diligentissimamente tutto quello che facevo e non facevo, tutto quello che vedevo e pensavo. Anzi, fui ancora più accorto: e annotai anche quello che avrei dovuto pensare...". Comincia così l'avventurosa storia di questo testo, poi proseguita e completata dai figli Alberto e Carlotta nelle "Istruzioni per l'uso" che precedono il volume. Contiene, innanzitutto, la cronaca della vita quotidiana nei vari Lager in cui Guareschi venne spostato, ma raccoglie anche informazioni sull'universo dei campi di prigionia, riunendo infine una serie di testimonianze sul martirio di quanti erano avviati ai campi di sterminio. Una scrittura pacata, in cui sempre affiora una nota di struggente umorismo, che racconta l'orrore della notte più buia d'Europa in pagine di altissimo valore umano e letterario.
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Guareschi

PILLININI E LA SATIRA



Bella serata ieri, tra persone intelligenti che avevano voglia di ridere e capire. Si è parlato di satira e vignette, politica e laicità; e non solo. Tra buona musica scelta da Angelo Losasso. Nelle foto Tonino De Giorgi titolare della libreria Dickens, e Nico Pillinini.

FORZA ROM FORZA LUPI SO' INIZIATI I TEMPI CUPI

martedì 29 luglio 2008

FINE DEL SETTENNATO



Sandro Pertini, il presidente più amato dagli italiani se ne va dal Quirinale perché ha terminato il settennato, ma va via anche dalle mie vignette, lui che le apprezzava molto chiedendomene gli originali, fino ad invitarmi nel suo studio, porgendogli una copia del mio primo libro "IMPERTINENZE". (1985)

PRECARIETA'

REPETITA JUVANT


Anche questa settimana l’Associazione culturale Il Granaio in collaborazione con Panama Multimedia e Arthesia, avranno il piacere di presentare un grante evento intitolato “L’incontro con l’autore”. L’ospite della serata, coordinata da Tonino de Giorgi, titolare della libreria Dickens, sarà il geniale disegnatore satirico Nico Pillinini, matita graffiante de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, che parlerà di satira e vignette. Il disegnatore, oltre a presentare il suo ultimo libro “Il Giulivo”, edito da Dedalo di Bari, dimostrerà in diretta come si realizza una vignetta. Il tutto avverrà il 29 luglio 2008 (oggi) alle ore 22 al Sonar di San Vito a Taranto. (Gazzetta del Mezzogiorno)

lunedì 28 luglio 2008

TOD BROWNING.


http://www.splattercontainer.com/HM_tod_browning.php

FREAKS


FREAKS
di Tod Browning


In un circo, la bella Cleopatra venuta a conoscenza che il nanetto Hans è venuto in possesso di una cospicua fortuna, decide di sposarlo con l’intenzione di accaparrarsi l’eredità, per poi ucciderlo.
Il piano, suo e del suo reale amante, il forzuto Ercole, viene però scoperto dagli altri “mostri” (i freaks che danno il titolo al film, appunto) che compiono la loro vendetta mutilando orrendamente i due amanti, riducendo lui ad un castrato obeso e lei a “donna gallina”.
Fin qui la trama.
Ancor oggi guardare “Freaks” è un’esperienza disturbante, non risulta difficile quindi credere come lo scandalo che venne dal film (e, forse ancor più, il suo clamoroso flop) fu l’inizio della fine, come regista, di Charles Albert “Tod” Browning, autore del leggendario “Dracula” del 1931 con Bela Lugosi, che consegnò al nostro immaginario l’immortale stereotipo dell’aristocratico transilvano assetato di purpurea linfa.
Nell’anno (il 1932) che vede passare sugli schermi “Piccole Donne”, Browning crea, forse al di là delle sue stesse aspettative, un’opera terribile, non solo per la messa in scena di mostruosità reali , e forse neanche solo per la cruda analisi sociologica che molti vi hanno voluto vedere (i veri mostri sarebbero i “normali”, un tema questo che ora è non del tutto desueto, ma che allora fece scalpore).
L’orrore di “Freaks” è nel fatto che è un film assolutamente senza pietà, per nessuno. Se Cleopatra ed Ercole non lasciano, nella loro avidità, spazio a scrupoli, i poveri esseri deformi esposti nel vaudeville alla morbosa curiosità del pubblico atterito e deliziato assieme dal monstrum , suscitano sì commozione nel senso etimologico, ma NON sono i “buoni” della situazione, non sono i bambini innocenti amati dagli Dei, non c’è spazio per interpretazioni edificanti. Hanno un codice d’onore e di lealtà, aperto all’accettazione (un pugno nello stomaco la scena, alle nozze, della cantilena terrificante e demente “Noi ti accettiamo! Sei una di noi!”), ma senza perdono.
Non c’è –oggi sarebbe questo il peccato di Browning- pietà da parte dei freaks, che in una scena indimenticabile inseguono Cleopatra ed Ercole, chi camminando sulle braccia, chi saltellando, chi strisciando, per poi punirli orrendamente (prima dei tagli che ridussero la durata del film a 60 minuti, era ancora più chiaro che i due amanti venivano torturati e mutilati).
Una fotografia magistrale, una sceneggiatura tanto perfetta da far credere, in alcuni momenti, di assistere a situazioni di “real life” (i freaks non vengono mai ripresi in pista), caratteri perfetti,una trama semplice ma mai scontata, un montaggio da scuola. Freaks è un capolavoro crudele, di quelli che nel Rinascimento segnavano la dannazione di un artista; non è da tutti, può segnare molto, sicuramente fa pensare e non consola.
http://it.wikipedia.org/wiki/Freaks_(film)

LAVORATORIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

L'OPINIONISTA

BECKETT-KEATON ( Prima parte)

FINALE



Beckett-Keaton: l' incontro magico tra teatro e cinema firmato da Schneider
Sembrava scritto nel destino l' incontro tra Samuel Beckett e Buster Keaton, il massimo autore teatrale dell' assurdo e l' attore cinematografico che più di ogni altro ha saputo «incarnare» l' assurdità del vivere. E «Film» è il capolavoro che ne è uscito, a cui va aggiunto il nome del regista, Alan Schneider, che per una volta lasciò il teatro per il cinema. Al centro della scena c' è il «dimenticato» Keaton, ai tempi sessantanovenne (sarebbe morto due anni dopo, nel 1966); la storia, scritta da Beckett, racconta dell' impossibile tentativo del protagonista di nascondersi agli occhi di qualsiasi creatura vivente (compresi gatti e pesci rossi), fino all' incontro con uno specchio; il tema è quello della fuga da ogni percezione estranea che finisce per scontrarsi proprio con la «percezione di sé». Senza una parola, ma con una tensione (e una carica comica) indimenticabili.

domenica 27 luglio 2008

ALFANGO

LE FOTO DI PINO SETTANNI IN MOSTRA


http://www.pinosettanni.it/

PINO SETTANNI



Pino Settanni mentre mi scatta la foto riprodotta qui sotto.

PILLININI FOTOGRAFATO DA PINO SETTANNI


la foto qui sopra me l'ha scattata il grande fotografo dei divi Pino Settanni. Ovviamente non autorizzata dall'autore, immagino ,perché non è stata scattata nel suo studio e con tutte le accortezze e i crismi che servono per realizzare una foto professionale. E' però un bellissimo ricordo, a cui tengo moltissimo. Pino si divertì molto facendomi questo regalo.

sabato 26 luglio 2008

PAZ

QUANDO APPRODAI ALLA GAZZETTA

La vignetta qui sotto venne pubblicata nel dicembre 1983
Diavolo di un Pillinini
Nico Pillinini arriva alla Gazzetta nel febbraio del 1983 quando cioè la squadra del giornale pugliese, diretta dal Mister Giuseppe Giacovazzo, è passata dal difensivismo puro di Oronzo Valentini – tutti schierati davanti ai ‘pali’ di piazza del Gesù – ad un metodo di gioco più moderno: in difesa con la propensione all’attacco. In questa compagine, che miete innegabili successi, Giacovazzo interpreta il ruolo dell’attaccante di sfondamento.

Tuttavia qualcosa manca. Manca l’ironia, l’impertinenza. Manca quel guizzo di genialità che in una squadra, tanto per usare ancora la metafora calcistica, si traduce nell’attaccante di rapina.
Ed ecco Pillinini. Scoperto, catturato e lanciato subito in prima pagina – scrive Pietro Marino – con Pillinini la Gazzetta avvia un esperimento audace, un’iniziativa dirompente se la si colloca in una regione priva di cultura della satira e sullo sfondo di un giornale ‘paludato’.
Che l’esperimento fosse audace, non vi sono dubbi. Pillinini non è solo ‘impertinente’. Spesso e volentieri è anche ‘irriverente’. Ma la sua straordinaria capacità di sintesi, l’immediata lettura delle vignette e la sorprendente ampia ‘libertà’ di esprimere la sua ironia, ben presto lo rendono accettabile al ‘multicolore’ pubblico della Gazzetta. Giacovazzo, che attraverso i suoi ‘Flash’ ha introdotto la satira politica sulla Gazzetta, non gli pone ‘vincoli’ ideologici. Non era necessario. Pillinini sa perfettamente che non può ‘correre da solo’. La ‘misura’ è imposta dal giornale. La ‘gabbia’ è data dal contesto in cui è inserita la sua vignetta.
E ciononostante, Pillinini riesce ugualmente ad essere efficace, incisivo, pungente e aspro fino al limite del cinismo… senza però mai spingersi verso la cattiveria pura – scrive Giacovazzo – Pillinini è un fine umorista che riesce a cogliere le sproporzioni, ossia il seme nascosto dell’umana goffaggine, il principio stesso del ridere. La sua satira è un pizzicare senza ferire, un graffiare senza versamento.
Pacifista, ecologista, ambientalista – e perciò spesso corrosivo verso la classe politica di ogni schieramento – Nico ha un debole: proprio non gli riesce di ‘forzare il tratto’ con Sandro Pertini. Ed è qui che la sua satira diventa arte: in tutte le vignette dedicate al Capo dello Stato, e sono molte, perfino quando è ‘impertinente’ riesce a farti percepire che l’ha coccolato.
La simpatia è reciproca: ogni qualvolta la Gazzetta pubblica una vignetta sul Capo dello Stato arriva, immancabile, la telefonata: Qui è il Quirinale, il Presidente gradirebbe l’originale del disegno.
Naturalmente le notizie provenienti dall’Unione Sovietica sono una manna per i vignettisti e umoristi dei cosiddetti quotidiani della ‘reazione’. E i comunisti italiani, notoriamente privi del senso dell’ironia – ne sanno qualcosa quei quattro discoli di Tango, il settimanale umoristico dell’Unità, più volte censurati perché hanno avuto l’impudenza di fare dell’ironia anche sui leader del Partito – inondano di lettere di protesta le redazioni dei giornali reazionari. La politica, quella del PCI ovviamente, è una cosa seria.
Ma torniamo a Pillinini. Certo, nessuno ignora, e tantomeno l’Unità, il ‘nuovo corso’ di Gorbaciov. Ma da questo arrivare ad affermare che il leader sovietico si è spinto fino a pronunciare la parola ‘profitto’, la peggiore delle bestemmie per il popolo comunista, ne corre. E comunque, l’Unità non ne ha fatto parola. E tanto basta per quella ‘base’ ancora convinta che l’unica verità su quanto accade nel ‘paradiso dei lavoratori’ è quella scritta sugli organi del Partito. La solita propaganda insomma. La solita disinformazione e mistificazione dei capitalisti.
Ma le cose precipitano, le notizie si accavallano e quando a maggio i quotidiani di tutto il mondo scrivono che la Coca Cola, l’azienda simbolo dell’odiato capitalismo mondiale, ha varcato la ‘cortina di ferro’, ecco la vignetta ‘cinica’ e realistica di Nico Pillinini apparsa sulla Gazzetta del 30 giugno.
Due mesi dopo, Mosca ha già la sua prima pizzeria. Da questa agli spaghetti-house, ai fast-food, alle discoteche, al rock’nroll, all’apparire dei primi punk nella centralissima via Arbat della Capitale sovietica, il passo è breve... non ci sarà sviluppo nella trasformazione rivoluzionaria di tutte le sfere della nostra società – afferma Gorbaciov – senza un passo in avanti nella democrazia sostanziale.
E’ nato il consumismo.
di Nicola Mascellaro

PILLININI PARLERA' SULLA SATIRA.


Anche questa settimana l’Associazione culturale Il Granaio in collaborazione con Panama Multimedia e Arthesia, avranno il piacere di presentare un grante evento intitolato “L’incontro con l’autore”. L’ospite della serata, coordinata da Tonino de Giorgi, titolare della libreria Dickens, sarà il geniale disegnatore satirico Nico Pillinini, matita graffiante de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, che parlerà di satira e vignette. Il disegnatore, oltre a presentare il suo ultimo libro “Il Giulivo”, edito da Dedalo di Bari, dimostrerà in diretta come si realizza una vignetta. Il tutto avverrà il 29 luglio 2008 alle ore 22 al Sonar di San Vito a Taranto. (Gazzetta del Mezzogiorno)

FUORI MODA




Giusto in questi giorni del 1997 venne ucciso Versace il famoso stilista, ho ritrovato la mia vignetta che commentò l'accaduto. Il giorno seguente la pubblicazione sulla Gazzetta del Mezzogiorno il mio disegno venne contestato da un certo numero di lettori, uno dei quali si prese la briga di fare una raccolta di firme da presentare al Quirinale e alle maggiori testate giornalistiche nazionali.

Il "ridicolo" fa parte delle vicessitudini umane, come l'"allegro" o il "drammatico".
La morte è un fatto oggettivo vincolato alla vita, anch'esso soggetto alle vicissitudini citate. Ma l'abbiamo rivestita di sacralità e ammantata di mistero. Inoltre è il taglio doloroso che ci separa per sempre dagli altri, quindi è spesso intrisa di pianto.
Soltanto chi è distante dalla condizione umana è in grado di ridere gli aspetti ridicoli della morte che sicuramente accadono. Questi sono i folli o i geni. E a volte, non a caso, le due figure coincidono.

venerdì 25 luglio 2008

BROMURO

FIAT LUX

NOMADE IN ITALY

LADRI DI BICICLETTE


Non ce la faccio a rivedere questo capolavoro di De Sica, le due scene sono così dolorose che me lo impediscono. Ve le propongo e ditemi se non sono lancinanti. http://it.wikipedia.org/wiki/Ladri_di_biciclette

FASSINO NON HA SCHELETRI NELL'ARMADIO. SOLO FUORI.LUI.

giovedì 24 luglio 2008

DOLCE FILM

http://www.capitantrash.com/Deposito/28/sweet.htm http://it.youtube.com/watch?v=hYt6BQq7hfY

INCREDIBILEEEEEEEEEEE!!!


George Bush padre mentre era impegnato a scatenare la guerra in Iraq contro quell'altro rompi coglioni di Saddam Husseyn cosa fa? Mi richiede una vignetta pubblicata sulla "Gazzetta del Mezzogiorno". Il mio giornale gliela inviò e lui mi scrisse dalla Casa Bianca per ringraziarmi. INCREDIBILEEEEEEEEEE. Mah!!!

SATANTANGO

Uno dei più bei film che abbia mai visto in assoluto, è in bianco e nero per la durata di 7 ore e mezza, in lingua ungherese e sottotolineato in italiano. La storia è basata sul romanzo Sátántangó dello scrittore ungherese László Krasznahorkai. Rimasi in piedi tutta la notte per vedermelo. Senza chiudere neanche una volta gli occhi. http://it.wikipedia.org/wiki/Satantango

RICCARDO CUOR DI BEONE


Nella foto qui sopra con il grande Riccardo Mannelli, Roma novembre 2006. http://www.scanner.it/strips/mannelli2973.php

LADY DEAD


Undici anni fa moriva tragicamente Lady Diana, ho trovato questa mia vignetta su quella vicenda. 31 agosto 1997.

L'INQUILINO DEL TERZO PIANO

L'inquilino del terzo piano
(Le locataire)

Trelkovski, modesto impiegato di origini polacche, prende possesso a Parigi di un appartamento la cui inquilina precedente, Simon Chule, si è uccisa buttandosi dalla finestra. O, sarebbe meglio dire, è l'appartamento stesso a prendere possesso dell'uomo. Circondato da inquietanti e grotteschi vicini, Trelkovski scopre nell'appartamento orribili tracce dell'ex-inquilina e finisce progressivamente in un tunnel di follia che lo conduce al totale sdoppiamento di personalità nella ragazza.
Tratto dal romanzo "Le locataire chimerique" di Roland Topor, è il decimo lavoro di Polanski e sicuramente il più kafkiano, grazie alle atmosfere claustrofobiche e grottesche che inchiodano lo spettatore a questo condominio popolato di personaggi che sembrano parenti dei vicini di casa di Rosemary Woodhouse. Una dramma gotico e psicologico sulla diversità e sulla figura dello straniero, interpretato da un Polanski dostoevskijano e interpretabile come metafora e riflessione sull'artista, in bilico tra follia e razionalità estrema e ossessionato da un pubblico volgare e gretto. Come in Rosemary's baby, anche qui il nemico è rappresentato dalla società, il vicinato che complotta contro il protagonista con fare massonico. E Trelkosky, smarrito come un personaggio di Kafka, finisce per diventare una pedina ingabbiata in un sinistro meccanismo più grande di lui, inesorabilmente condannato a un destino beffardo dal quale non riesce a svincolarsi.
Il terrore quotidiano e fantastico e i simbolismi tipici di Polanski si fanno sempre più estremi con lo scorrere del film: dagli inquilini nel bagno ai macabri ritrovamenti all'interno delle pareti (ossessione polanskiana fin dai tempi di Repulsion) si arriva all'inesorabile sdoppiamento di personalità – anche nell'abbigliamento - in Simon Chule. Fotografato dall'operatore Sven Nykvist, capace di prospettive inusuali ed estreme, L'inquilino del terzo piano è uno dei migliori incubi prodotti dalla mente disturbata del regista polacco. Tratto da un racconto di Roland Topor, disegnatore satirico e scrittore. http://it.youtube.com/watch?v=acVTOXnkYEE http://it.youtube.com/watch?v=ZmhIMbdecEU&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=FwTwJreDSDI&feature=related http://en.wikipedia.org/wiki/Roland_Topor http://it.youtube.com/watch?v=7s4Vca6pN3s

ALITAGLIA

mercoledì 23 luglio 2008

VACANZE ROMANE


Il grande Vincino, me medesimo e Perini. Roma novembre, 2006.

NON MI PIACCIONO LE ROSSE


GP Gran Bretagna: dominio Hamilton, disastro Ferrari
Lewis Hamilton ha vinto il GP di Gran Bretagna dominando la gara dall’inizio alla fine. Podio anche per Nick Heidfeld (Bmw) e Rubens Barrichello (Honda). Disastro, invece, per la Ferrari che nel momento clou ha sbagliato a non cambiare le gomme di Kimi Raikkonen in occasione del primo pit stop. L’iridato finlandese ha poi pagato il tempo estremamente “ballerino” salvandosi comunque con un quarto posto davanti al connazionale Heikki Kovalainen, scattato dalla pole per la prima volta in carriera. Malissimo Felipe Massa che ha chiuso ultimo dopo 5 testacoda. Estremamente equilibrata la situazione in classifica: Massa-Raikkonen e Hamilton accoppiati a 48 punti, mentre segue Robert Kubica (che ha chiuso il GP nella ghiaia) segue a quota 46. Prossimo appuntamento tra due settimane in Germania. Questa notizia mi ha fatto ricordare una vignetta disegnata nel 1996, quando Schummy ruppe il cuscinetto della sua Ferrari.

VERGOGNE

PILLININI-PERINI

Novembre 2006: inaugurazione della mostra dei disegni satirici di Roberto Perini. Al vernissage c'erano disegnatori satirici del calibro di Vincino, Riccardo Mannelli, Massimo Bucchi, e comici: Dario Veragassola e David Riondino. Concludemmo la serata andando a cena al ristorante "I vitelloni" il nome è tutto dire. http://www.nuages.net/autori.asp?autore=16

ORDINE SENZA FORZE

GENIUS AT WORK

Ospite di Massimo Bucchi ( vignettista de "la Repubblica") di cui sono veramente onorato di essere considerato suo amico, l'ho filmato mentre realizzava una vignetta sportiva. Novembre 2006

martedì 22 luglio 2008

NICO PILLININI VISTO DA ANGESE


Questo ritrattino me lo realizzò un giorno che ci incontrammo nella redazione di Repubblica quando collaboravamo al Satyricon, 1984. http://www.angese.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Angese

ADORO JAQUES TATI

LE VACANZE DI MONSIEUR HULOT http://it.youtube.com/watch?v=LFCofKfWfSshttp://it.youtube.com/watch?v=ncyCgWQhcJ4 http://it.youtube.com/watch?v=Xs7bpPKD4X8 http://it.youtube.com/watch?v=imejpHjmhh8&feature=related

VISTO DA VINCINO


Nico Pillinini visto dal grande Vincino, mentre eravamo a Cinecittà durante un incontro della redazione di Emme, l'inserto satirico de "L'Unità". http://www.ilpalo.com/fumetti/vincino/autore.html

PRENDERE LE IMPRONTE A TUTTI!

lunedì 21 luglio 2008

CHE ME NE IMPRONTA A ME!

QUESTA ME LA LEGO AL DITO!!!

Bossi insulta l'inno di Mameli
bravata o tattica politica?

Nel 2007 era stato condannato per vilipendio alla bandiera e un anno dopo il senatùr torna a offendere il simbolo italiano: un dito medio alzato alla frase 'E schiava di Roma Iddio la creò'. Umberto Bossi insorge dal palco del congresso leghista a Padova e offende l'inno e i professori del Sud in un unico plateale comizio. Imbarazzo nel governo e condanna compatta dall'opposizione mentre Carlo Azeglio Ciampi esprime sconcerto: "E' un errore colpire i simboli e non so spiegarmi una bravata del genere". Secondo voi la strategia delle bastonate porterà a consolidare il consenso alla Lega? O si tratta invece di boomerang destinati a incrinare il consenso della maggioranza?

domenica 20 luglio 2008

NICO PILLININI VISTO DA SAL VELLUTO



Il 29 marzo del 2004, in una pizzeria di Taranto, dopo aver trascorso una bella serata a parlare di fumetti e satira con il mio vecchio amico Sal Velluto ci scambiammo i nostri ritratti, ( disegno a matita) quello che gli ho realizzato io naturalmente ce l'ha lui negli Stati Uniti. http://www.velluto.com/

UMBERTO B.

POLITICA E MAFIA

La vignetta qui sotto è del 1995.

sabato 19 luglio 2008

NON DIMENTICARE IL G8. E CHI SE LO SCORDA!!!


G8 GENOVA: PM CHIEDONO 28 CONDANNE PER BLITZ ALLA DIAZ

Ventotto richieste di condanna e una sola assoluzione sono state sollecitate dai pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, al termine della requisitoria del processo per l'irruzione alla Scuola Diaz durante il G8 del 2001 a Genova. La pena piu' pesante e' stata richiesta nei confronti del vice questore aggiunto Pietro Troiani (accusato di aver portato due bottiglie molotov nella scuola) per il quale Zucca ha chiesto cinque anni di reclusione. Per i vertici della polizia Francesco Gratteri (direttore dello Sco) 4 anni e sei mesi, Giovanni Luperi (vicedirettore Ucigos) 4 anni e sei mesi. La pena piu' lieve, tre mesi di reclusione, e' stata invece sollecitata dall'accusa nei confronti dell'agente Luigi Fazio. L'unica richiesta di assoluzione, per non aver commesso il fatto, ha riguardato Alfredo Fabbrocini.

LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME.



Vittime dei preti pedofili: t-shirt contro visita papa a Sydney
Nella maglia elenco dei 107 sacerdoti accusati di abusi sessuali

Sydney, 10 lug. (Apcom) - Le vittime di abusi sessuali da parte di religiosi accoglieranno il Papa che arriva a Sydney la prossima settimana con una t-shirt con cui si condanna lo scandalo dei preti pedofili. La protesta contro la visita del Papa in Australia parte dall’associazione ‘Broken Rites Australia’, che raccoglie le famiglie e le vittime di abusi sessuali.

La maglietta riprodurrà i nomi dei 107 preti cattolici australiani che sono stati condannati dalla corte per casi di pedofilia e abusi sessuali, raccolti dall’associazione dal 1993, anno della sua istituzione. “Ma la maglietta è così grande da contenere tutti i 107 nomi?”, si domanda provocatoriamente l’associazione. Sotto i nomi, la t-shirt riprodurrà la scritta “107 preti condannati per crimini sessuali”.

Intanto, a pochi giorni dall’arrivo di Benedetto XVI previsto domenica, lo scandalo dei preti pedofili si abbatte come un ciclone su Sydney. Il cardinale George Pell è stato accusato di aver coperto casi di abusi sessuali, secondo un reportage della tv Abc. In una conferenza stampa, il porporato ha negato di aver coperto alcun caso di pedofilia.

Anthony Jones ha accusato padre Terrence Goodall di aver abusato di lui nel 1982, quando Jones aveva 28 anni ed era coordinatore dell’istruzione religiosa a Sydney. Jones ha riferito le accuse alla chiesa australiana nel 2003 che ha aperto le indagini che hanno dimostrato “comportamenti omosessuali” tra padre Goodall e Jones, secondo quanto riporta la Abc.

Ma l’arcivescovo Pell non ha seguito le raccomandazioni previste durante le indagini e ha persino scritto a Jones dicendogli che non era stato possible provare la denuncia di “tentata violenza sessuale aggravata”. Pell ha sottolineato che mentre la sua lettera a Jones è stata “mal scritta”, non c’è stata violenza sessuale, perchè “l’atto è statoconsensuale”.

Il report di Abc riferisce che anche un secondo uomo, non ben identificato, ha denunciato di abusi sessuali padre Goodall. Un’altra lettera di Pell, segnata nello stesso giorno di quella a Jones, ha informato il secondo uomo che le accuse di abusi sessuali non erano sufficienti. “Non ho intenzione di ingannare”, ha detto Pell alla conferenza. “La Chiesa ha preso tutte le azioni contro Goodall basate sulle accuse delle due vittime”.

venerdì 18 luglio 2008

I CARABINIERI SONO PROPRIO DEI DRAGHI


Draghi: inflazione più duratura del previsto
Va peggio del previsto. L’inflazione galoppa più veloce di quanto ci si potesse aspettare. Il governatore di Bankitalia Mario Draghi disegna un quadro poco rassicurante sul futuro dei prezzi e del carovita: «Secondo le nostre previsioni - ha detto il governatore - l'aumento dell'inflazione è temporaneo, ma esso appare oggi più persistente di quanto ci aspettavamo alcuni mesi fa. Vi sono segni di accelerazione dei costi interni di produzione – ha aggiunto – anche le misure delle aspettative di inflazione a medio-lungo termine indicano la presenza di tensioni».

DA COSA MUORE COSA

http://it.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1eU

MAI RESTITUIRE IL MALLOPPO


L'ex presidente del Consiglio Bettino Craxi viene condannato in via definitiva a cinque anni e mezzo di carcere per corruzione. Craxi fugge in Tunisia. Bossi lo definisce "inquisito non esule". Craxi ha sempre ammesso finanziamenti illeciti al il PSI.

giovedì 17 luglio 2008

mercoledì 16 luglio 2008

EUTANA SIA


Eluana, il Vaticano: "Sentenza grave"
Il padre: "Conta solo la sua volontà"
La Corte d’appello civile di Milano ha autorizzato ieri il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia. Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992.
Le critiche del Vaticano: "Si tratta di eutanasia"
È una «grave sentenza» quella con la quale i giudici di Milano hanno autorizzato l’interruzione dell’alimentazione a Eluana Englaro. Lo afferma Radio Vaticana. «La notizia ovviamente è estremamente triste», afferma ai microfoni dell’emittente il professor Gianluigi Gigli del Consiglio esecutivo di Scienza e vita. «Eluana Englaro sarà la Terry Schiavo d’Italia». La decisione dei giudici su Eluana giustifica «di fatto una azione di eutanasia» secondo mons. Rino Fisichella, neopresidente della Pontificia accademia per la vita. La sentenza però, ha aggiunto mons. Fisichella « può essere impugnata presso una corte superiore» e c’è la possibilità di «ragionare con maggiore serenità e meno emotività ». l padre: "Rispetto il Vaticano, ma per noi conta solo la volontà di mia figlia "
«Quello che dice il Vaticano vale per il Vaticano, quello che diceva mia figlia vale per mia figlia». Ha risposto così alle critiche della Santa Sede Beppino Englaro, il padre di Eluana intervenuto a "Viva Voce" su Radio 24. «Massimo rispetto per quello che dice il Vaticano - ha aggiunto -, ma per noi vale quello che ci diceva nostra figlia». Englaro ha poi commentato le parole scritte nel catechismo della Chiesa cattolica dall’allora cardinal Ratzinger: «L’interruzione di procedure mediche dolorose, pericolose, straordinarie, o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti può essere legittima». Secondo voi questo non corrisponde alla situazione di Eluana? La verità - ha aggiunto - è che loro alle volte dicono tutto e il contrario di tutto. Si spingono in avanti, poi tornano indietro e non ho mai capito questo alternarsi». HO VOLUTO RIPROPORRE LA VIGNETTA CHE REALIZZAI PER PIERGIORGIO WELBY. http://it.wikipedia.org/wiki/Piergiorgio_Welby

POLIZIA SENZA MEZZI E SENZA SOLDI

LA BORSA E LA VITA


Vola di nuovo il prezzo del petrolio. Crollano, invece, le borse che hanno toccato i minimi da sette settimane. Ieri sera a New York l'indice Dow Jones ha perso il 3,27 per cento mentre il greggio ha messo a segno un nuovo record superando i 139 dollari al barile.Le principali borse europee hanno lasciato sul terreno intorno ai due punti percentuali. Per far fronte alla corsa dei prezzi di benzina e gasolio, il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ipotizza un intervento sulle accise da concordare, però, a livello europeo.

martedì 15 luglio 2008

PODISTICA TARAS


Il 25 maggio scorso si è svolta la 32esima Strataranto, Gara Nazionale di corsa su strada. Come di cosuetudine ho realizzato il manifesto. Quest'anno la manifestazione è stata dedicata con un memorial a Fernando Laliscia.

FU NARI

La foto qui sopra: Patrucco, Funari e me medesimo.

Funari, l' urlatore solitario che inventò la rissa in tv


Funari da vecchio era uno spettacolo fantastico. Aspro, ingovernabile, fiero delle sue innumerevoli malattie delle quali parlava con cinico narcisismo, vecchio fino all' esibizionismo in un mondo che ha il tabù delle rughe e del declino fisico. Lo vedemmo in televisione per l' ultima volta - in uno show di Raiuno, complice Diego Cugia, troppo estroso e indigesto per avere successo - con il bastone, il fiatone, la smemoratezza, la commozione facile. L' intero armamentario della senescenza ostentato come la spada del samurai. A suo modo: bellissimo. Nel suo ultimo periodo era diventato totalmente dissonante rispetto al suo elemento naturale, la televisione. Tanto da farci dubitare di alcune cattive opinioni che il primo Funari, tra i principali inventori del telepopulismo, si era attirato. Le cattive opinioni riguardavano la fiducia quasi tracotante che Funari nutriva per la vox populi, della quale riteneva di essere l' interprete perfetto, il demiurgo impareggiabile. Il sospetto era che ci fosse un calcolo, che cavalcasse la tigre. Che il lessico efficace e volgare fosse un abile espediente di scena, perfettamente sintonico con il passaggio della televisione da strumento pedagogico a sbocco incontrollato di ogni istinto. Ma l' ultimo, doloroso, vigoroso tratto del lungo cammino di Funari ha dimostrato che le cose non stavano proprio così. Funari non era un demagogo come ce ne sono tanti, era un rarissimo esemplare di populista solitario. Un populista alla fine senza popolo, troppo indisponente e imprevedibile per attraccare, finita la piena della tivù strillata, nelle acque tranquille del consenso. Si poté scoprire, infine, che gli istinti incontrollabili che aveva portato in televisione erano solamente i suoi. Che non aveva mai seminato scandalo o rotto le scatole per conto terzi, ma per conto suo. Che sbraitava contro i partiti, sibilava contro questo e quello, sghignazzava e pontificava, non per farsi una rendita ma piuttosto per il sommo piacere di dissiparla, come un capo-popolo che al momento delle elezioni non si presenta perché sta già pensando ad altro. In fin dei conti, uno snob nel senso migliore del termine, mai irreggimentabile. Rientrava nell' archetipo artistico, molto italiano, molto romano, del fustigatore irridente, di quello che trova sempre da ridire, ma di suo ci aveva aggiunto un' irrequietezza e uno slancio quasi ingenui, dunque poco italiani. Gli mancava il cinismo. Tanto è vero che molti lo avevano apparentato al conduttore "impazzito" di Quinto potere attribuendogli (meritatamente) un oltranzismo, e perfino un autolesionismo, che non sono affatto tipici dei rivoltosi made in Italy, in genere abilissimi nel fermarsi un attimo prima di essere fuori dal gioco. Fuori dal gioco, e fuori dal coro, negli ultimi dieci anni lui ci era finito in pieno. La tivà post-spazzatura, quella che i rifiuti ha saputo riciclarli in innocua massa di consenso, non sapeva più come maneggiare un rompiballe isolato, pieno di pensieri di morte, avido lettore di giornali e capace di leggere e imparare, lui di umili origini e di curriculum non certo "intellettuale", anche le cose che non sapeva. Leggendo sue interviste non si riusciva a collocarlo più da nessuna parte, non si capiva dove la sua testa caparbia e il suo estro da comiziante avrebbero voluto portarlo. Se ne è andato in silenzio, e nessun funzionario televisivo se lo troverà più tra le scatole cercando di capire che cosa diavolo vuole. Salutiamo un uomo libero. - MICHELE SERRA http://it.youtube.com/watch? v=LlXYDWxDZHA

PILLININI VIGNETTE IN TV

http://it.youtube.com/watch?v=TV3puMWlCvM http://it.youtube.com/watch?v=Ok-TxbEz3kA http://it.youtube.com/watch?v=pna_X1fVJ84

MAMMA DEL TURCO!!!

lunedì 14 luglio 2008

RIPUDIO QUESTA VIGNETTA



E' da tanto che ci penso, ma proprio tanto. Finalmente ora che ho un blog tutto mio, posso farlo. C'è questa vignetta che non ho mai sopportato, Il pappagallo mafioso. Voglio che si sappia che la ripudio. Certo noi vignettisti/giornalisti viviamo sulla notizia. Ma voglio fare una cosa che mi rimetta in pace con me stesso, chiedere perdono ad Enzo Tortora per questo disegno pubblicato sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" (18 giugno 1983), il giorno dopo il suo arresto. Magari ha mosso il sorriso di qualche lettore, mentre lui poverino era in carcere ammanettato, innocente. E' il mio tributo postumo, dopo vent'anni ad una brava persona che ho avuto anche la fortuna di conoscere dopo, quando militava nel Partito radicale. Ci fu un giornale che dedicò mezza pagina a tutti i vignettisti che si occuparono di questa triste vicenda. Forattini che disegnò il pappagallo in gabbia con la scritta "Portoazzurro" un altro che gridava "Portolongonee" la mia, ed altre. Ho nella mia libreria il suo bel libro " O TV DAL CUORE ACCESO" Lo rileggerò. http://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Tortora http://falsepercezioni.wordpress.com/2008/05/19/enzo-tortora-simbolo-di-giustizia-ingiusta-e-di-accanimento-mediatico/ http://it.youtube.com/watch?v=ZgH9E5oSJUY http://it.youtube.com/watch?v=xA5A4RaybOE&feature=related

CHE SATIRA TIRA?

Seppelliti da una risata.
La sinistra tradita dalla satira, un tempo figlia diletta: Prima la satira - vedi "Tango" - distruggeva partiti, il morente Pci di Natta. O, con "Cuore", sfotteva l'allora sinistra al potere, il Psi di Tangentopoli. Poi è venuto il tempo della tv della ragazze, Dandini assieme a Sabina Guzzanti, lo stesso stampo dei giornali di qualche anno prima, ma stavolta esercitato in tv, la Rai tre verità di Guglielmi. E' una deriva che molti avevano intuito (per esempio Michele Serra, Sergio Staino, Alessandro Robecchi) tirandosene fuori a tempo debito, ma piano piano alcuni satirici sono diventati leaderini: ciò che quella generazione non avrebbe mai voluto. Eppure le premesse, nolenti loro, erano lì, in quegli anni ottanta così divertenti e destrutturanti, nei quali per la prima volta il mondo comunista prendeva in giro se stesso, anziché il nemico. Ps. I capi del Pd - che oggi lamentano questa deriva della satira che s'impanca a politica - dovrebbero riflettere sul fatto che anche Massimo D'Alema (che "Tango sfotteva chiamandolo "Minimo") diede il suo contributo alla (con)fusione dei generi, quando querelò per una vignetta Forattini. Berlinguer - con tutti i suoi difetti - l'avrebbe mai fatto? (Jacopo Iacoboni) La Stampa. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=14&ID_articolo=301&ID_sezione=6&sezione= COMMENTI: http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/commentiRub.asp?ID_blog=14&ID_articolo=301&ID_sezione=6&sezione=Arcitaliana

HARDCORE

ACCANIMENTO TERAPEUTICO


La vignetta qui sopra è stata pubblicata su EMMe n.42 http://www.scomunicazione.it/m/sfogliaM_42.html
Vaticano: alimentazione forzata anche se il paziente è in coma
Secondo un documento della Congregazione della dottrina della fede anche in caso di coma vegetativo permanente non è lecito interrompere idratazione e alimentazione del paziente.
La questione era stata sollevata dalla Chiesa statunitense dopo il caso Terry Schiavo.