Il caso Fastweb è deflagrato da appena 24 ore, ma già ha assunto i contorni di un evento destinato a lasciare il segno sul mercato delle telecominicazioni. Le indagini sono infatti estese e la forza dei numeri sottolinea la sensazione per cui si sia di fronte ad un misfatto dai contorni realmente clamorosi. L'indagine avrebbe messo in luce il ruolo centrale del senatore Di Girolamo (Pdl) ed il coinvolgimento di Fastweb e Telecom Italia Sparkle (già identificatesi come parte lesa). Fastweb e Telecom Italia Sparkle sono finite in una tempesta giudiziaria senza precedenti. Secondo il giudice per le indagini preliminari Aldo Morgigni siamo di fronte a "una frode tra le più colossali della storia d'Italia". La falsa "compra-vendita" di traffico telefonico tra il 2003 e il 2006 avrebbe consentito la fatturazione fraudolenta di 2 miliardi di euro – pari a un'evasione IVA di 365 milioni di euro. Il meccanismo era semplice. I truffatori avevano creato un gruppo di società fittizie in Europa che vendevano falsi servizi telefonici ad altre aziende fittizie in Italia. Le transazioni comunitarie di questo tipo non sono soggette a IVA. Successivamente, quindi, le italiane vendevano gli stessi servizi a Fastweb e Telecom aggiungendo l'IVA del 20%. A questo punto i due piccoli gioielli italiani rivendevano il tutto alle prime società della filiera ovviamente non pagando l'IVA poiché considerata operazione comunitaria. Il risultato dell'operazione era un credito erariale che secondo gli inquirenti è stato utilizzato per fondi neri esteri. Denaro sonante speso per acquistare beni immobili, auto di lusso e gioielli. Al momento sono almeno 12 i manager delle due società raggiunti da provvedimenti restrittivi sui 56 arresti complessivi. Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb ed ex amministratore delegato della società, è ricercato. L’ex presidente di TI Sparkle Riccardo Ruggiero è indagato, mentre l'AD Stefano Mazzitelli è già in carcere. Non manca un filone politico/mafioso che tira in ballo il senatore PdL Nicola Paolo Di Girolamo e una famiglia della ’Ndrangheta. Fastweb e Telecom Italia Sparkle rischiano il commissariamento per "mancata vigilanza". Praticamente potrebbero entrare in amministrazione controllata con continuazione temporanea dell'attività sotto la direzione di un commissario. La richiesta della procura di Roma sarà valutata dal giudice il prossimo 2 marzo. Intanto in Borsa i due titoli sono in caduta libera.
....e,per adesso questa è solo la punta dell'iceberg, il sistema è collaudato! Speriamo che la G d F applichi il metodo di indagine ad altre società ed in Italia trovera' talmente tanta evasione, quella vera, da risanare il bilancio del debito pubblico per almeno un po' di anni. L'amministratore della Fast Web è già partito alla volta dell'Italia dicono per consegnarsi ai giudici a fare chiarezza,io personalmente non ci credo,ma tant'è..... ,sicuramente avrà qualche legittimo impedimento durante il viaggio; sarebbe proprio un'anomalia se si consegnasse e quindi nasce una domanda o è un capro espiatorio,oppure è talmente sicuro delle sue protezioni da azzardare un passo del genere.
Adesso cominceranno i tornei di scaricabarile e il rodeo alla cattura del capro......espiatorio! Penso che ne vedremo delle belle! Il ricercato Scaglia ha annunciato che rientrava in Italia per parlare con i giudici,cosa dirà? Che era ignaro? La G.d.F. stavolta ha fatto proprio un bel lavoro! Speriamo che non si fermino quì,ormai hanno scoperto un po' di metodi quindi il lavoro dovrebbe essere più facile e dare molti più risultati! Alla G.d.F. grazie e buon lavoro.
In America il caso era già risolto. 150 anni di galera,tanto quanto ha avuto quel truffatore di cui non ricordo il nome.Nel regime di banana,da quindici giorni si scoprono fatti eclatanti,prima bertolaso e il g8,oggi il 13 imprenditore d'itaqlia e "nicò che è solo un servo" leggo sul fatto quotidiano. Birbantelli? No banana truffatori! E questo accade perchè alla testa di questa italia senza regole,ci sei tu banana. Per debono ,cretino indegno del mio partito,la destra si è scatenata..Per questi superscandali.zitti come i pesci. carlo di figlia pignatello
ma chi l'ha candidato di Girolamo? Il senato che lo protesse nel 2008 dall'arresto ora lo scarica. Schifani dice che non doveva essere candidato. Fini dichiara di non consocerlo. Gasparri e La Russaa idema Eppure era in quota AN
Le tasse si pagano per vedersele fregate da Scaglia e soci.....
"LA SATIRA E' IL VENTO DELLA LIBERTA'": silvio berlusconi. Ansa, 23 marzo 2001, ore 10,11
SATIRA POLITICA non è una testata giornalistica ma applica l'art.21 della Costituzione Italiana.Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
I MIEI LIBRI EDITI DA DEDALO: La prima raccolta delle mie vignette.
prefazione di: Giuseppe Giacovazzo ( direttore de " la Gazzetta del Mezzogiorno" di Bari), presentazione di Pietro Marino ( vicedirettore de "la Gazzetta del Mezzogiorno" ) (1983). L'impertinenza è una parola che sa di Pertini. Pillinini ne ha fatto il titolo di questo volume. Sa di essere amato dal Presidente e si diverte a divertirlo. E' l'unico personaggio di fronte al quale gli cala dalle mani la sferza dell'ironia. Anzi lo ama perché rompe. Gli schemi naturalmente. Gli schemi della politica prefabbricata... ( Giuseppe Giacovazzo)...
PRIMA RACCOLTA SULL'ERA BERLUSCONI
interventi di: Giuseppe De Tomaso, Lino Patruno, Massimo Bucchi e Pino Aprile (2003)
LA REPUBBLICA DELLE BANANE
Interventi di Oscar Iarussi, Michele Mirabella, e Vauro (2004 ).
LA SAGA BERLUSCONI CONTINUA
Prefazione di Marco Travaglio...Mai compiacente, mai piacione, mai complice, mai ammiccante, men che meno bonario, Pillinini è l’esatto contrario di certi suoi colleghi (sempre più numerosi, purtroppo) che in tv e sui giornali dicono di fare satira e poi si compiacciono perché le loro vittime li ringraziano. Ecco, per chi fa satira i ringraziamenti della vittima sono come la menopausa, anzi come la pace dei sensi. La morte civile. Ci vorrebbe una legge Bacchelli, per questi vignettisti in disarmo che non fanno più ridere e ricevono commesse dal governo...
GIULIVO MA PER POCO
Prefazione di Gianrico Carofiglio Post-post fazione di Giorgio Cavallo
con Pertini
Nel 1985 fui invitato al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Sotto il braccio tiene il mio libro "IMPERTINENZE".
NICO E NICHI
NICO E MARCO TRAVAGLIO
2009
NICO E SANTORO
2002 Festa Nazionale de "L'Unità".
STAINO E NICO
CINECITTA' 2007
NICO E LA IENA SORTINO
RADIO CAPITAL ROMA (2003)
NICO E GOFFREDO FOFI
ROMA (2003)
NICO con EDWIGE
ROBA DA NOVELLA 2000
ALBERTONE E NICO
1994
NICO E BRUNO BOZZETTO.
nel 2008
ROBERTO E NICO
nel 1982
NICO E MONICELLI
(2008)
BEPPE E NICO
nel 2003
VAURO E NICO
nel 2002
NICO E MASSIMO
nel 2002
GIANNI, MIO AMICO DA SEMPRE, NON C'E' PIU'. GRANDE GRAFICO, CLICCATE SULLA FOTO E STUPIRETE!
5 commenti:
Il caso Fastweb è deflagrato da appena 24 ore, ma già ha assunto i contorni di un evento destinato a lasciare il segno sul mercato delle telecominicazioni. Le indagini sono infatti estese e la forza dei numeri sottolinea la sensazione per cui si sia di fronte ad un misfatto dai contorni realmente clamorosi. L'indagine avrebbe messo in luce il ruolo centrale del senatore Di Girolamo (Pdl) ed il coinvolgimento di Fastweb e Telecom Italia Sparkle (già identificatesi come parte lesa). Fastweb e Telecom Italia Sparkle sono finite in una tempesta giudiziaria senza precedenti. Secondo il giudice per le indagini preliminari Aldo Morgigni siamo di fronte a "una frode tra le più colossali della storia d'Italia". La falsa "compra-vendita" di traffico telefonico tra il 2003 e il 2006 avrebbe consentito la fatturazione fraudolenta di 2 miliardi di euro – pari a un'evasione IVA di 365 milioni di euro. Il meccanismo era semplice. I truffatori avevano creato un gruppo di società fittizie in Europa che vendevano falsi servizi telefonici ad altre aziende fittizie in Italia. Le transazioni comunitarie di questo tipo non sono soggette a IVA. Successivamente, quindi, le italiane vendevano gli stessi servizi a Fastweb e Telecom aggiungendo l'IVA del 20%. A questo punto i due piccoli gioielli italiani rivendevano il tutto alle prime società della filiera ovviamente non pagando l'IVA poiché considerata operazione comunitaria. Il risultato dell'operazione era un credito erariale che secondo gli inquirenti è stato utilizzato per fondi neri esteri. Denaro sonante speso per acquistare beni immobili, auto di lusso e gioielli. Al momento sono almeno 12 i manager delle due società raggiunti da provvedimenti restrittivi sui 56 arresti complessivi. Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb ed ex amministratore delegato della società, è ricercato. L’ex presidente di TI Sparkle Riccardo Ruggiero è indagato, mentre l'AD Stefano Mazzitelli è già in carcere. Non manca un filone politico/mafioso che tira in ballo il senatore PdL Nicola Paolo Di Girolamo e una famiglia della ’Ndrangheta. Fastweb e Telecom Italia Sparkle rischiano il commissariamento per "mancata vigilanza". Praticamente potrebbero entrare in amministrazione controllata con continuazione temporanea dell'attività sotto la direzione di un commissario. La richiesta della procura di Roma sarà valutata dal giudice il prossimo 2 marzo. Intanto in Borsa i due titoli sono in caduta libera.
....e,per adesso questa è solo la punta dell'iceberg, il sistema è collaudato! Speriamo che la G d F applichi il metodo di indagine ad altre società ed in Italia trovera' talmente tanta evasione, quella vera, da risanare il bilancio del debito pubblico per almeno un po' di anni. L'amministratore della Fast Web è già partito alla volta dell'Italia dicono per consegnarsi ai giudici a fare chiarezza,io personalmente non ci credo,ma tant'è..... ,sicuramente avrà qualche legittimo impedimento durante il viaggio;
sarebbe proprio un'anomalia se si consegnasse e quindi nasce una domanda o è un capro espiatorio,oppure è talmente sicuro delle sue protezioni da azzardare un passo del genere.
Adesso cominceranno i tornei di scaricabarile e il rodeo alla cattura del capro......espiatorio!
Penso che ne vedremo delle belle!
Il ricercato Scaglia ha annunciato che rientrava in Italia per parlare con i giudici,cosa dirà?
Che era ignaro?
La G.d.F. stavolta ha fatto proprio un bel lavoro!
Speriamo che non si fermino quì,ormai hanno scoperto un po' di metodi quindi il lavoro dovrebbe essere più facile e dare molti più risultati!
Alla G.d.F. grazie e buon lavoro.
In America il caso era già risolto.
150 anni di galera,tanto quanto ha avuto quel truffatore di cui non ricordo il nome.Nel regime di banana,da quindici giorni si scoprono fatti eclatanti,prima bertolaso e il g8,oggi il 13 imprenditore d'itaqlia e "nicò che è solo un servo" leggo sul fatto quotidiano.
Birbantelli? No banana truffatori!
E questo accade perchè alla testa di
questa italia senza regole,ci sei tu banana.
Per debono ,cretino indegno del mio partito,la destra si è scatenata..Per questi superscandali.zitti come i pesci.
carlo di figlia pignatello
ma chi l'ha candidato di Girolamo? Il senato che lo protesse nel 2008 dall'arresto ora lo scarica. Schifani dice che non doveva essere candidato. Fini dichiara di non consocerlo. Gasparri e La Russaa idema Eppure era in quota AN
Le tasse si pagano per vedersele fregate da Scaglia e soci.....
Da Fastweb e Telecom con Il sistema a carosello la gigantesca truffa ai danni dello Stato
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