Il presidente della Repubblica rimanda alle Camere il testo che disciplina i rapporti di lavoro varato dal governo
Era previsto che già nel contratto di assunzione, in deroga dai contratti collettivi, si potesse stabilire il ricorso all'arbitro
Lavoro, Napolitano non firma
Troppi dubbi sull'arbitrato.
1 commento:
Articolo18: Napolitano stavolta non firma!
Stop dal Quirinale alle nuove norme sul lavoro. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a quasi un mese dall'approvazione definitiva del provvedimento da parte del Parlamento decide di non firmare la legge e rinviarla alle Camere per un nuovo esame. Cinque gli articoli su cui si appuntano i dubbi del Presidente della Repubblica, tra cui quello sul cosiddetto 'arbitrato' e che incide indirettamente sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Le riforme, osserva Napolitano, sono apprezzabili ma devono realizzarsi all'interno di "precise garanzie" così come le leggi, è l'ennesimo appello, non devono essere omnibus. Al governo non resta che incassare lo 'STOP' e annunciare di "essere pronto a fare modifiche"! L'esecutivo, dunque, sceglie una linea morbida, evitando ulteriori tensioni con il Colle che tra l'altro in queste ore ha all'esame un altro provvedimento chiave - che sta molto a cuore a questa maggioranza e al suo leader - vale a dire il testo sul legittimo impedimento. Pertanto proprio "nulla da eccepire" se anche quelli della Lega - duri per autodefinizione - sostengono che rinviare una legge alle Camera, come minimizza il ministro dell'Interno Roberto Maroni, è uno dei poteri del Presidente della Repubblica e quindi... "non ho nulla da eccepire".
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