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venerdì 31 ottobre 2008

ODO GELLI FAR FESTA!


LE REAZIONI:
Tra le prime reazioni alle dichiarazioni di Licio Gelli c’è quella di Sergio Flamigni, dal 1968 al'87 parlamentare del Pci, studioso del terrorismo e degli anni di piombo, che ha fatto parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica segreta messa fuorilegge nel 1982: Gelli «ha ragione di essere soddisfatto» dall'esecutivo Berlusconi perché «il Piano di rinascita della loggia P2 è diventato il programma dell'attuale governo». «Non mi meraviglia affatto - prosegue l'ex parlamentare - quando esalta Berlusconi come uomo forte del momento e ci mette a fianco Dell'Utri come mente culturale: è la P2 che continua, mi sembra molto semplice. C'è piena coerenza tra il Gelli che abbiamo conosciuto nel passato e quello che può essere ora. Fondamentalmente – prosegue Flamigni – c’è un pericolo per la democrazia, proprio per il grande potere che si è realizzato, quello sui mezzi di informazione. Quando dico che oggi ha ragione di essere soddisfatto Gelli, mi riferisco soprattutto a quello. Non a caso Berlusconi era prescelto nel campo dell'informazione. Nel periodo di grande forza del sistema piduista, la loggia controllava il Corriere della sera, un sistema di giornali ed era il periodo in cui partiva la tv privata: la scelta di Berlusconi – conclude – era quella dell'uomo del futuro in quel campo».

Parla di «ribrezzo» Sonia Alfano, presidente dell'associazione nazionale familiari vittime di mafia: «Il solo nome di quell'uomo suscita in noi tutto il ribrezzo e lo sdegno possibile. Che un golpista – prosegue - che dovrebbe passare il resto dei suoi giorni chiuso in carcere lontano dal suolo italiano, abbia uno spazio in tv è qualcosa di inedito nel panorama mondiale. si lascerà che un uomo, primo artefice delle pagine più nere ed indegne della storia d'Italia, porti il messaggio e le perverse dottrine della massoneria deviata in televisione».

Si augura che ìl programma non vada in onda anche Articolo21: «Noi non invocheremo mai censure – dice il portavoce Giulietti –ma ci sembra una scelta non proprio felice e nel momento meno adatto. Ci rendiamo conto – prosegue – che molti esponenti di quella Loggia occupano i posti più rilevanti di questo paese a partire dal presidente del Consiglio di cui è ben nota la sua passata affiliazione alla P2. Ma questo sarebbe un affronto gravissimo, soprattutto alle tante persone che si sono battute e si battono tuttora per la legalità e la trasparenza».

Licio Gelli è «uno che ha ancora grandi capacità di condizionare e di ricattare la politica e i suoi ex associati (alla loggia Pd2, ndr)». Così Libero Mancuso commenta le dichiarazioni a tutto campo dell'ex Venerabile della loggia P2, conduttore in pectore di un programma su una emittente tv. Mancuso, già presidente della Corte d'Assise di Bologna e presidente della Sezione del Riesame, si è occupato nella sua lunga carriera di magistrato, di eversione, terrorismo e criminalità organizzata. In particolare si è occupato della strage di Bologna del 2 agosto 1980 e quella dell'Italicus del 1974, ed ha indagato su Licio Gelli, Pazienza e i vertici del Sismi.

Mancuso non ha dubbi: Gelli «si inserisce in un momento particolarmente delicato della vita del Paese» pe rriproporre «la sua vecchia mercanzia logora ed eversiva».

«Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che vada in onda l'autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica». Lo afferma Rosi Bindi, Pd, vice presidente della Camera. «Non abbiamo mai avuto dubbi - aggiunge - su chi era davvero Berlusconi e sulla sua iscrizione alla P2. Di questo dobbiamo essere tutti grati a Tina Anselmi che ha avuto il coraggio di scoperchiare la trama pidduista. Dopo i suggerimenti di Cossiga su come condizionare il movimento degli studenti e le dichiarazioni di Gelli dobbiamo essere ancora più avvertiti e vigilanti sui rischi che corre la nostra democrazia».

«Trovo sconcertante che un personaggio come Licio Gelli diventi una sorta di star televisiva e che una rete privata presenti in pompa magna un tal avvenimento. Non si tratta di volontà di censura ma di difesa della legalità e della democrazia italiana», dice Anna Finocchiaro. La presidente del gruppo Pd al Senato aggiunge: «Detto questo, trovo altrettanto sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica nell'attuale capo del governo l'unico erede del 'Piano di rinascita democraticà. È gravissimo che un personaggio come Gelli possa nuovamente parlare in pubblico di questioni così importanti per la vita del nostro Paese.

Ma è altrettanto grave - sottolinea - che dal Popolo delle Libertà non giunga un commento o una voce a prender le distanze». «Ma possibile che Berlusconi non senta nessun imbarazzo? Viene quasi il sospetto che questo silenzio sia una sorta di assenso alle farneticanti teorizzazioni del capo della P2. Mi auguro che arrivi al più presto una presa di distanza da parte del Cavaliere e dei suoi portavoce. L'Italia - conclude
Finocchiaro - ha bisogno di trasparenza, legalitàe rispetto della democrazia e non certo di nuovi veleni».

Infine, il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, attacca il governo dopo le affermazioni dell'ex venerabile Licio Gelli. «Si vuole sdoganare persino l’eversione, è una vergogna nazionale - dice Donadi -. Non c’è da stupirsi per le parole di Licio Gelli sulla possibilità che Berlusconi porti avanti il suo piano di rinascita democratica. È dall’inizio della legislatura che sosteniamo questa tesi. Il programma di governo di Berlusconi ed il piano di Gelli sono la stessa cosa. Berlusconi e la sua maggioranza - conclude il capogruppo Idv - si esprimano con chiarezza su questa vicenda gravissima, che è un vero schiaffo alla nostra storia ed alle nostre istituzioni. Sinora il loro silenzio è sconcertante di fronte al riemergere di un passato antidemocratico».


Pubblicato il: 31.10.08
Modificato il: 31.10.08 alle ore 18.45 "lUnità"

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